Questa recente biografia di Putin, a cura di Masha Gessen, è molto interessante e ricca di informazioni dettagliate. Ricostruisce la vita e la carriera di Vladimir Putin dal totale anonimato sino al potere assoluto che oggi incarna. Il libro è severo nel riconoscere le responsabilità del governo in tutte le operazione poco pulite che hanno insanguinato la Russia prima e dopo le guerre in Cecenia, per manipolare l’opinione pubblica, dalle misteriose esplosioni negli immobili residenziali, alla strage nella scuola di Beslan sino alla tragedia del teatro Dubrovka. Questi eventi sanguinosi, insieme agli omicidi della giornalista Anna Politkovskaia e dell’ex agente Litvinenko, alla carcerazione arbitraria del petroliere Chodorkovski e alla sostanziale espulsione degli oligarchi più riottosi, dimostrano che la sostanza e i metodi del potere russo non cambiano negli anni e che l’arbitrio del potere è al momento assoluto. Non mancano nel libro esempi di come i diritti del singolo individuo, una volta che risulti inviso all’autorità, vengano praticamente polverizzati, e come l’arresto e la morte in carcere seguano spesso accuse pretestuose e facilmente confezionate. Nei casi più problematici è sufficiente qualche colpo di pistola, come nel caso dell’avvocato amico di Anna Politkovskaia e della giornalista che lo accompagnava. Ciò che appare doloroso non è il sostanziale arbitrio che regge un intero paese, ma l’assuefazione delle persone e la loro rassegnazione nell’accettare l’arbitrio come inevitabile. Al termine del libro si narra delle proteste che hanno investito recentemente la figura di Putin : si inizia a registrare un malcontento, ma le fondamenta del potere sono solide e non esiste un’opposizione reale che possa davvero minacciare il sistema.
Masha Gessen – Putin. L’uomo senza volto – Bompiani
Tutto ciò mi ricorda un certo “cavaliere”,diversa stoffa, per natura, ma stessa puzza: quella del potere! Non dimentichiamo!