In Francia ha suscitato clamore il caso della filosofa Marcela Iacub : dopo aver difeso pubblicamente Dominique Strauss-Kahn, al momento dello scandalo sessuale che lo ha provvidenzialmente escluso dalla corsa alla presidenza, quando era largamente favorito, ora la Iacub pubblica presso Stock un romanzo, in cui narra della relazione instaurata con lo stesso Strauss-Kahn nei mesi successivi allo scandalo, con il fine preciso di trarne un libro.
A parte lo squallore e il cattivo gusto dell’operazione, e la volonta’ di infierire su una persona progressivamente distrutta nell’immagine dagli avversari politici e dai media, e’ interessante riflettere sul destino di un uomo che solo due anni fa era tra i personaggi piu’ influenti al mondo, presidente del Fondo Monetario Internazionale e sicuro candidato alla Presidenza contro un Sarkozy a picco nei sondaggi.
Posto che sulla casualita’ degli eventi che accadano a personaggi cosi’ in vista e’ difficile credere, e che lo scandalo sessuale accaduto con la cameriera dell’Hotel Sofitel di New York appaia con ogni probabilita’ un complotto, volto a escludere il candidato alla Presidenza francese dalla competizione elettorale (si vedano le immagini registrate degli addetti alla sicurezza dell’hotel che esultano in privato dopo l’accaduto) si resta perplessi di fronte alla facilita’ con cui i media (anch’essi non innocenti e spesso manipolati) possano distruggere rapidamente e con leggerezza l’immagine di una persona, con la stessa facilita’ con cui l’avevano portata alla ribalta; tutto questo senza che la vittima, o il protagonista, possano fare alcunche’ : nel caso di DSK si sono poi aggiunte, per definitiva soppressione delle sue ambizioni politiche, accuse di induzione alla prostituzione, ovviamente sempre in Francia.
Il presidente Sarkozy, nonostante il suo attivismo, il provvidenziale scandalo di DSK e la vittoriosa guerra di “conquista” contro la Libia, con l’eliminazione fisica dell’ex amico Gheddafi (presunto suo finanziatore nella precedente campagna elettorale), e’ stato comunque sconfitto alle elezioni dal candidato socialista Hollande, e dunque non ha beneficiato granche’ della distruzione civile dell’avversario.
Resta da capire per quale motivo l’opinione pubblica francese fosse entusiasta di Strauss-Kahn prima dello scandalo, tanto da favorirlo largamente nella corsa alla Presidenza.
In un Paese come la Francia, dove i vizi privati erano da sempre posti sotto silenzio rispetto alle pubbliche virtu’, si resta attoniti di fronte all’accanimento verso una persona che aveva da sempre mostrato atteggiamenti liberi e spregiudicati, senza che a nessuno recassero disturbo.
Assistiamo a una vicenda molto triste, per la “scrittrice” che tenta di uccidere un uomo morto, per la casa editrice che la spalleggia nell’operazione, e per l’opinione pubblica, sempre piu’ volatile e manipolabile quanto piu’ passa il tempo.
A Strauss-Kahn, il rispetto che si deve ai perseguitati e alle vittime.
E’ squallido pensare,non solo all’infelice “scrittrice”,ma anche a quanto certe case editrici danno spazio più a chi non merita,che a chi vuol contribuire con la parola a qualcosa di costruttivo anzichè distruttivo e privo di rispetto.
Non è sempre facile farsi un opinione che si avvicini alla verità,soprattutto quando ci sono grandi poteri di mezzo,e pur di vendere,la morale chi la conosce più!…
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