In silenzio
A Miguel Esteban Ruiz
Non possiamo pensare
che, solo, tu stia nel passato.
Stamattina
mi sono affacciato alla porta
di casa, e ancora scivolava
lucente, la luna nell’altezza,
ma già erano dorate le foglie degli alberi,
e lì stava la tua assenza,
in tutto, lontanissima
e vicina, come la tua mano
appoggiata alla mia spalla, silenziosa.
E’ che nessuno di noi
sa vivere senza il tuo sguardo,
e se tagliamo un ramo,
appendiamo un quadro,
accendiamo il fuoco,
o soltanto osserviamo, come ora,
la luce del mattino sugli eucalipti
ciò che davvero facciamo,
fratello, è ricordarti.
Non manca molto,
e saremo al tuo fianco,
e allora questa vita
sarà sogno, e quest’altro
forse la vita, infine,
come un altro sogno…
Ma fino ad allora donaci
la forza che possedevi.
Da: Pablo Anadòn – El trabajo de las horas – Editorial Brujas